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Onicofagia: Metodo a Ponte

  • Ely
  • 18 feb 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Ciao, diverse volte ho accennato ad una tecnica di ricostruzione unghie specifica per chi soffre di onicofagia, ossia rosicchiarsi le unghie anche in maniera grave, fino a cambiare radicalmente il letto ungueale e la forma dell’unghia stessa. Vediamo nello specifico cos’è la tecnica ponte.


Si utilizza appunto per chi soffre di onicofagia quindi ha le unghie molto rovinate e corte, non vi è l’applicazione della tip ma direttamente del gel sull’unghia naturale. Si procede alla preparazione dell’unghia come al solito, stando un pochino più accorte nel curare e togliere le pellicine e passando sull’unghia corta una base di gel base steso a smalto e poi catalizzato per 120 sec. Poi si applica il gel sulla punta dell’unghia andando in avanti per alcuni millimetri sino a far appoggiare il gel stesso sul polpastrello proprio per creare quella piccola lunghezza che ci serve fra l’unghia e la cartina, quindi si va a creare una lunghezza finta appoggiando il gel sulla cima del polpastrello. Per maggiore precisione vi consiglio l’utilizzo dello spotterino con cui andrete a lavorare la forma bene, invece che del solito pennello. Mettere il dito in lampada e catalizzare x 120 sec.


















Con lo spot o un bastoncino d’arancio pulito staccare il gel dalla pelle del polpastrello molto delicatamente e sgrassare e opacizzare col buffer. Come potrete vedere abbiamo così creato il famoso “ponte” che ci permetterà di applicare la cartina sotto di esso e procedere con l’allungamento classico che ormai conosciamo.


Lo stesso procedimento si fa anche con la polvere acrilica dove ovviamente non avendo il gel non necessita di catalizzazione ma di tanta pazienza e manualità.


















Piccole accortezze che consiglio sempre sono

  • Cercare di non fare grandi lunghezze perché la persona onicofagica non è abituata alle unghie lunghe quindi per la prima ricostruzione facciamo che sia una media/corta così che non ci siano rotture.

  • La french deve coprire fino all’attaccatura tra l’unghia ricostruita e il polpastrello quindi per evitare french molto grosse, che a qualcuno non piacciono, evitare di fare unghie lunghissime o non realizzare la french. Al suo posto consiglio di mettere un gel camouflage (che andrebbe messo comunque in casi di unghie molto rovinate) o uno colorato coprente da sfoggiare come smalto.

  • Facciamo dei refil ravvicinati, all’inizio, perché avendo le unghie deboli e non essendo ancora abituate ad averle, le clienti potrebbero ritrovarsi con pezzi rotti o unghie intere saltate via anche dopo pochissimi giorni. Quindi finché non si rafforzano e si allungano almeno fino al “ponte” consiglio i primi due refil a distanza di 15 gg.

  • La forma che consiglio è quella a mandorla oppure osare con la semi quadrata, perché se facessimo un unghia perfettamente squadrata c’è un altissimo rischio che al primo appiglio saltino via angolini se non unghie intere. Succede questo proprio perché la cliente non essendo abituata ad avercele non ha ancora l’accortezza dovuta. Quindi io eviterei stiletti lunghi e unghie quadrate, almeno finché non ha preso la manualità e confidenza con le sue nuove splendide mani.


Spero di esservi stata d’aiuto.

XoXo Ely


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